Purtroppo, su oltre sessanta autori, non sono riuscito nemmeno a entrare tra i primi trentatré (il numero dei selezionati per l'antologia). Tuttavia, vorrei condividerla con voi ugualmente, se non per il mio testo, per le stupende illustrazioni di Diego Luci che ho usato come elemento d'arte, come voleva il regolamento.
***
La morte del tramonto
La gente ammirerà le tue opere, fratello. Strinse
il corpo a sé per l'ultima volta. Con due dita tirò le palpebre
giù, sipari che non si sarebbero mai più alzati. La gente
vedrà e capirà.
--«-»--
Il primo passo è stato facile: forse perché non ero stato preso sul
serio, nonostante il mio avviso. Ho passato il traguardo senza
difficoltà e, forse, senza rendermene conto. Come quando il sindaco
taglia un nastro e ufficializza l'uso di un edificio. Tac. E
sono un criminale degno di storie in prima pagina e al tg. Credono
forse che io cerchi la fama? L'illustrazione della prima vittima era
chiara.
--«-»--
«Tramonto a Calamoresca.»
lesse il maresciallo capo Anna Foschini. Dietro la copertina era
scritto anche il nome e l'indirizzo della vittima. «Sarah Iles.»
Osservò quelle parole, senza alcun risultato. «Qualcuno la
conosce?» chiese poi a voce alta, guardando il corpo senza vita, con
la testa perforata da un proiettile di grosso calibro, il viso nel
piatto di pasta e la mano ancora stretta intorno alla forchetta.
«Critico d'arte. Molto famosa.» rispose un giovane appuntato sulla
scena.
Anna girò la cartolina e guardò il paesaggio in miniatura: una
vista sul mare, dominato da nuvole scure.
Non proprio una fotografia,
bensì...
«Un'illustrazione, capo.» disse il giovane, osservando a sua volta
la cartolina. «Un paesaggio fatto interamente al computer.»
«Vedo che te ne intendi, Mirco.» replicò Anna.
Mirco scrollò le spalle. «Ho un amico appassionato di queste cose.»
Indicò la cartolina. «Posso, capo?»
«Prego.»
Il giovane la esaminò attentamente. «Sì, un'immagine
digitalizzata.» Girò l'illustrazione e lesse la scritta dietro.
«Forse l'assassino voleva informare la vittima che sarebbe stata
uccisa.»
«Credo proprio di sì, Mirco. Ma forse voleva informare anche noi.
Guarda meglio.»
L'appuntato osservò più attentamente. Sotto l'indirizzo della
vittima si poteva leggere qualcos'altro, in caratteri più piccoli.
Tramonto 1: Calamoresca; Tramonto 2: Piazza Bovio.
--«-»--
Mi hanno sempre chiesto perché mio fratello non riuscisse a sfondare
con la sua arte, vista la bravura. Beh, me lo sono chiesto anche io e
solo dopo la sua morte ho capito la risposta. L'immagine era tutto
per Diego e ci metteva ogni singola particella del suo cuore e del
suo cervello per crearne una. Ora non potrò mai più vedere una sua
fotografia. Mai più.
Calmati, mi dico. Trago un lungo sospiro e finisco i collegamenti per
l'ultimo passo. E' strano catalogare tutto questo in “passi” come
faceva Diego con le sue opere. Strano, ma piacevole. Termino
finalmente il mio lavoro e spengo tutto: ora non mi resta che
aspettare. Mi godo nel frattempo i ricordi di mio fratello e, per
strane connessioni interneuronali, quelli del secondo passo. Presto
sarà tutto finito e il buio che mi avvolge diventerà eternità.
--«-»--
«Fammi indovinare.» disse il maresciallo Foschini, appena entrata
nella stanza. «Un'altra immagine di Diego Luci.»
Mirco le porse la cartolina, avvolta in una busta.
«Come promesso due giorni fa: Tramonto
a Piazza Bovio.» L'illustrazione era
un'altra vista parzialmente sul mare, sempre caratterizzata dalle
nuvole scure.
«Anche questa destinata alla mostra, secondo me.»
Si trattava del concorso La
morte del tramonto, tenuto pochi giorni
prima a Piombino, dove i partecipanti potevano mettere in mostra tre
immagini che rispettasse il tema. Anna Foschini aveva scoperto il
collegamento risalendo a una mail della prima vittima e all'autore
delle illustrazioni, Diego Luci. Purtroppo, quest'ultimo si era
suicidato proprio durante la mostra.
Il maresciallo capo osservò attentamente il secondo cadavere di quel
caso. «Lui è Pietro Recupero, giusto?» Aveva visto decine di primi
piani, tutti del giudice Recupero, nell'ultimo giorno. «Accidenti!
Se solo ci avesse dato retta e si fosse lasciato scortare.»
Il corpo stava disteso sul pavimento della cucina
con una sostanza biancastra intorno alle labbra. Lui, insieme a Sarah
Iles, la prima vittima, era uno dei giudici di La
morte del tramonto.
«Mi chiedo perché non ci ha chiamati nemmeno quando ha ricevuto la
cartolina.» riflettete Mirco.
«Non ci sono fori di proiettili o ferite, a prima vista.» affermò
Anna Foschini. «Vuoi vedere che l'autopsia ci dirà che è stato
avvelenato.»
Mirco osservò a sua volta il cadavere. «Lo credo anche io, ma non
vedo come ci può essere d'aiuto.»
Anna studiò la cartellina e cercò di ricordare i
particolari del primo caso. «Pensaci bene. Sembra che il killer ci
voglia dare un aiuto.» Sventolò la cartolina e, come per la prima
illustrazione, lesse la scritta sotto l'indirizzo della vittima.
«Tramonto 2: Piazza Bovio; Tramonto 3:
Corsica.»
«Credi che le cartoline siano un indizio sulle prossime vittime?»
chiese il giovane appuntato.
«No. Credo che queste illustrazioni avrebbero dovuto far parte della
mostra, come suggeriscono le e-mail.» rispose Anna. «Ma pensa al
primo omicidio. Pietro Recupero sembra avvelenato. Come abbiamo
trovato Sarah Iles?»
Mirco spalancò gli occhi. «Con il viso nel piatto!»
«E cosa indica l'orologio al polso di questa vittima?»
Solo in quel momento Mirco lo vide. Le lancette, una sopra l'altra
come se fossero un'unica linea.
«Sono le undici di sera.» disse Foschini. «Credo che indichi la
mezzanotte.»
Mirco si sorprese un'altra volta. «Di oggi?»
Anna Foschini annuì, mentre il cellulare squillò. «È Stella
Demaris.» disse.
«Il terzo giudice del concorso.» ricordò Mirco.
«Maresciallo capo Foschini.» disse Anna, rispondendo alla chiamata.
Dall'altra parte si sentì una voce impaurita e stridula.
«Pronto. Ho bisogno di aiuto.»
«Si calmi, signora Demaris. Cos'è successo?»
«Ho ricevuto una cartolina. Tramonto sulla Corsica.»
--«-»--
Finalmente sento dei rumori. Credo di aver sentito Stella Demaris
chiamare i carabinieri. In fondo, è quello che volevo.
Forse ora Demaris pensa a mio fratello. Non lo posso sapere con
certezza, ma è molto probabile che pensi a lui o alle sue opere. In
particolare ai tre tramonti con cui avrebbe dovuto partecipare a quel
concorso che gli ha tolto la vita... Il mio povero fratello, così
fragile di carattere e vittima di una profonda depressione. Non si
meritava un rifiuto.
Riporto i pensieri al terzo giudice e sorrido
all'idea di lei che fissa Tramonto sulla
Corsica, mentre pensa alla scelta che
ha fatto qualche giorno fa, mentre si guarda intorno, chiedendosi
dove mi posso nascondere o come ho intenzione di ucciderla.
Meno di un quarto d'ora d'attesa.
Sarò diventato un criminale, ma le promesse vanno sempre mantenute.
Sempre.
«Mi dica come ha ricevuto la cartolina.» disse con calma Anna
Foschini.
--«-»--
Mirco l'aveva già messa in un busta trasparente. Questa volta il
tramonto aveva tonalità arancioni e l'orizzonte era nascosto dietro
montagne scure. Doveva ammettere che Diego Luci ci sapeva fare.
«L'ho semplicemente trovata sul tavolino di fronte a lei,
maresciallo.» spiegò Stella Demaris.
Un senso di allarme percorse la sua spina dorsale. Anna mise
istintivamente la mano sulla pistola alla cintura.
La giudice lo capì e il terrore divenne ancora più visibile sul suo
viso. «Crede che sia dentro la casa?»
«Si calmi, signora Demaris.» intervenne Mirco. «Alcuni ragazzi
stanno già perlustrando il perimetro.» L'appuntato guardò l'ora:
pochi minuti a mezzanotte.
«Ci spieghi il suo ruolo nel concorso.» continuò
Anna. «La morte del tramonto.»
«Beh, facevo parte della giuria, insieme a Sarah Iles e Pietro
Recupero.» rispose in un sussurro. «Non voglio essere uccisa come
loro.» aggiunse, tirando fuori dalla tasca un pacchetto di
sigarette.
«Meglio di no.» consigliò Foschini.
«Cosa? Fumare?» replicò la donna.
«La seconda vittima è quasi sicuramente morta per avvelenamento.»
replicò il maresciallo.
«Cazzo!» Stella Demaris gettò il pacchetto e si strinse il viso
tra le mani. Pianse. «Dio Santo.»
Anna Foschini aspettò che si calmasse e continuò. «Cosa l'ha
spinta a rifiutare la partecipazione di Diego Luci al concorso?»
«Ve l'ho già detto ieri. Le opere non erano adatte.»
«Dalle mail risulta un'altra cosa, signora Demaris.»
«Va bene, va bene. Il concorso era truccato. Dovevamo far salire la
quota a certi artisti. Come facevamo a sapere che Diego Luci si
sarebbe ucciso per una cavolata del genere?»
«Secondo le nostre ricerche, Diego Luci passava un brutto periodo.
Parlo di depressione.»
Stella Demaris si morse il labbro. «Mi dispiace.»
«Un po' tardi per le scuse.»
--«-»--
Non so quanto manchi alla fine e aspetto con ansia il suono che mi
avviserà quando premere il pulsante. Il suono della mezzanotte. Sarà
la sveglia di Stella Demaris a darmi il via, posta sul mobile vicino
alla porta dello sgabuzzino, il mio nascondiglio. Infantile, ma
efficace. Credo che i carabinieri stiano ancora perlustrando
l'esterno.
Spero che i media siano arrivati e che mandino in onda i tre tramonti
di mio fratello. Alcuni giornali hanno già pubblicato la prima
illustrazione, faranno lo stesso con le altre.
Come evocata, la sveglia suona. Immagino il panico all'interno della
casa. Sorrido, accendo la luce e guardo la bomba.
La gente vedrà e capirà.
Spingo il pulsante.
A te, fratello.
***
"Giallo d'arte 2013" è la seconda antologia prodotta dall'omonimo concorso letterario nato da un’idea originale di Francesco D'Agostino: abbinare un racconto giallo o noir a un’opera dell’ingegno appartenente a qualunque ambito artistico. Pittura, scultura, musica, letteratura, cinema, fotografia. Giallo d'Arte è promosso da Bruno Elpis e Malgradopoi. Il volume raccoglie 34 racconti di genere giallo, thriller e noir. Prefazione di Angelo Fàvaro, cover di Ilaria Spes. Con la partecipazione straordinaria di Patrizia Rinaldi. Ha collaborato Tullio Aragona. Sito web: www.giallodarte.it
"Giallo d'arte 2013" è la seconda antologia prodotta dall'omonimo concorso letterario nato da un’idea originale di Francesco D'Agostino: abbinare un racconto giallo o noir a un’opera dell’ingegno appartenente a qualunque ambito artistico. Pittura, scultura, musica, letteratura, cinema, fotografia. Giallo d'Arte è promosso da Bruno Elpis e Malgradopoi. Il volume raccoglie 34 racconti di genere giallo, thriller e noir. Prefazione di Angelo Fàvaro, cover di Ilaria Spes. Con la partecipazione straordinaria di Patrizia Rinaldi. Ha collaborato Tullio Aragona. Sito web: www.giallodarte.it
Bel racconto. Mi piace il coinvolgimento di Anna Foschini e Stella Demaris, che ho conosciuto su Facebook, ma temo per la fine della giuria che ha bocciato le opere.
RispondiEliminaNon emulare per Giallo d'Arte, se puoi :D
Scherzo.
Un abbraccio, Alex!
F.
Ma io non accuso nessuno e niente... :D Anzi, sono grato a Giallo D'Arte... Mi sono divertito a scrivere questo racconto... Non sono uno che si arrabbia così facilmente... :D
Elimina.mi piace....certo il dubbio di Francesco....accompagna anche me
RispondiEliminaContento che ti piaccia, Anonimo :)
EliminaTi hanno scartato perchè non hai usato il maresciallo Trovato Luca....
RispondiEliminaAhahaha... Luca Trovato mi serve per il romanzo, ricordi... :) non potevo ucciderlo in questo racconto.. :) Così ho ucciso Anna, che abbraccio e chiedo perdono... :)
EliminaDevo dire che come Maresciallo capo dei C.C. sono un'inetta... la prossima volta prova a farmi interpretare la parte della ferroviera! :-D a parte gli scherzi, Alex, lo sai che a me il racconto piace molto, ma che te lo dico a fare... ? :-*
RispondiEliminaGrazie Anna... :D Cercherò di fare un racconto sulle ferrovie dello stato allora :D
Elimina